Your cart is empty...

SAVITRI (VOLUME 1)

Leggenda e Simbolo

— Sri Aurobindo


cover
Soft Cover
Pages: 348
Dimensions (in cms): 16x24
   
ISBN: 978-88-272-1151-9



Back to Previous page



About SAVITRI (VOLUME 1)

Savitri è la maggiore opera poetica di Sri Aurobindo, un poema epico in versi sciolti di circa 24000 versi in cui un racconto del Mahabharata diviene un simbolo della ricerca e del destino spirituale dell'anima umana.

"La leggenda di Savitri e Satyavan", annotava Sri Aurobindo, "è raccontata nel Mahabharata come una storia di amore coniugale che conquista la morte." Sri Aurobindo ha ampliato la leggenda originale e l'ha trasformata in un simbolo in cui l'anima dell'uomo, rappresentata da Satyavan, è liberata dalla morsa della morte e dell'ignoranza attraverso l'amore e il potere della Madre divina, incarnata sulla terra come Savitri.

Sri Aurobindo ha lavorato a questo poema per più di trenta anni. Quando un discepolo gli chiese come mai continuasse a riscriverlo rispose: "È molto semplice. Ho usato Savitri come un mezzo di ascensione. Lo iniziai ad un certo livello mentale e tutte le volte che potevo raggiungere un livello più alto lo riscrivevo da quel livello… In effetti non ho considerato Savitri un poema da scrivere e terminare, ma come un campo di sperimentazione per vedere fino a che punto la poesia potesse essere scritta partendo dalla propria coscienza yoghica e come ciò potesse essere reso creativo."

La Madre considerava Savitri "la suprema rivelazione di Sri Aurobindo" e la chiamava "quel poema meravigliosamente profetico che sarà la guida dell'umanità verso future realizzazioni"

"Non ho scritto nulla in alcuna parte di Savitri per la ricerca di qualcosa meramente pittoresco o solo per riprodurre un effetto retorico; ciò che cerco di fare dovunque nel poema è di esprimere esattamente qualcosa di visto, sentito o sperimentato; se, per esempio, indulgo in una profusione di immagini in un verso non è per il piacere di indulgere, ma perché vi è quella profusione o almeno ciò che io considero essere tale nelle visione o nell'esperienza. Quando l'espressione è stata trovata, devo giudicare, non attraverso l'intelletto o qualche regola poetica, ma attraverso l'intuizione, se si tratti dell'espressione assolutamente giusta e, se non lo è, devo cambiare e continuare a cambiare fino a quando non ricevo l'ispirazione la più corretta possibile e la sua giusta trascrizione e non devo mai restare soddisfatto con nessun a peu pres o imperfetta trascrizione anche se fosse buona poesia.

Savitri è la registrazione di una visione, di un'esperienza che non è del tipo comune ed è spesso molto lontana da quello che la mente umana ordinaria vede e sperimenta. Non dovete aspettare apprezzamento o comprensione dal pubblico comune o anche da molti, al primo impatto; come ho detto deve esserci una nuova estensione di coscienza e di aesthesis per apprezzare un nuovo tipo di poesia mistica. In più è realmente nuova nel suo genere, può impiegare una nuova tecnica, forse non completamente nuova, ma nuova in alcuni o molti dei suoi elementi; in quel caso le vecchie regole e canoni e standard possono risultare del tutto inapplicabili….Dobbiamo valutare quanto di essenziale per la poesia vi sia e quanto la nuova tecnica si giustifichi attraverso una nuova bellezza e perfezione, ed è necessaria una certa libertà mentale dalle vecchie convenzioni affinché il nostro giudizio risulti valido o correttamente obiettivo."

Lei è all'origine della nascita, del lavoro e del destino,
nella loro ronda lenta i cieli ruotano al Suo appello;
solo le sue mani possono cambiare la base di dragone del Tempo.
Suo è il mistero che la Notte nasconde;
Sua l'alchemica energia dello spirito;
Lei è il ponte d'oro, il fuoco prodigioso.
Lei è il cuore prodigioso dell'Ignoto,
un potere di silenzio nelle profondità di Dio;
Lei è la Forza, la Parola inevitabile,
la calamita della nostra difficile ascensione,
il sole da cui accendiamo tutti i nostri soli,
la Luce che s'inclina dalle Ampiezze irrealizzate,
la gioia che fa segno dall'impossibile,
la Potenza di tutto ciò che non è ancora disceso.
Tutta la natura invoca mutamente Lei sola
Per guarire sotto i suoi piedi il battito lancinante della vita
E rompere i sigilli sull'anima offuscata dell'uomo
E accendere il suo Fuoco nel cuore chiuso delle cose.
Tutto qui sarà un giorno dimora della Sua dolcezza,
tutti i contrari preparano la Sua armonia;
verso di Lei s'arrampica la nostra conoscenza, brancola la nostra passione;
nel suo miracoloso rapimento abiteremo,
la Sua stretta cambierà in estasi la nostra pena.

Savitri Book III Canto II - 151-173